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Canederli
Canederli trentini
I canederli sono il piatto che meglio rappresenta la cucina del Trentino Alto Adige. Ne esistono di mille tipi, con lo speck, la luganega, le erbette, i funghi o le ortiche e ogni famiglia li prepara secondo una ricetta che passa di generazione in generazione.
Gli influssi della cucina mitteleuropea che hanno segnato tutta la tradizione culinaria della zona sono particolarmente evidenti in questa ricetta. I knödel austriaci, svizzeri, tedeschi, polacchi e ungheresi non sono altro che i fratelli dei nostri canederli trentini, con cui condividono gusti e origine.
Canederli con speck trentino – 300 gr
Canederli con spinaci ed erbette - 300 gr
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E, a proposito dell’origine, sapete come sono nati i canederli? Il fatto che siano essenzialmente un piatto povero contadino, nato dalla necessità di non sprecare nulla, non fa che confermare la mia teoria su bisogno e ingegno.
I contadini rielaboravano gli avanzi con ciò che avevano a disposizione. Il pane non mancava, ma guai a sprecarlo. Quello secco si riutilizzava e si trasformava in un piatto nuovo.
Nulla di originale eh, avete presente la pappa al pomodoro, la panzanella, la ribollita, il pancotto, la zuppa alla valdostana e le altre mille preparazioni, una più buona dell’altra, nate proprio dal recupero?
Il pane è l’ingrediente principale, ma è il sapiente bilanciamento a creare l’impasto perfetto. Gli altri ingredienti sono semplicemente i prodotti che i contadini avevano a disposizione senza nemmeno allontanarsi da casa.
Le uova delle loro galline, il latte delle loro mucche, le erbe del campo, lo speck o la salsiccia luganega quando, per le feste, si macellava il maiale.
La materia prima, nei periodi buoni, era a portata di mano, per il resto, ovvero la tecnica, la manualità, l’ingegno, l’abbinamento dei sapori e dei profumi, beh, di necessità virtù.
Dire che i canederli sono un piatto storico non è abbastanza. Sappiamo per certo che in Trentino si mangiano da almeno 900 anni, dato che la prima raffigurazione che ci è arrivata risale al 1180.
Nella cappella del Castello di Sant’Appiano, infatti, c’è un affresco che non lascia adito a dubbi. Accanto alla Vergine partoriente troviamo il ritratto di una donna, una cuoca probabilmente, che cuoce in un pentolone 5 belle polpettone, molto ma molto simili agli attuali canederli.
La cosa buffa? La signora dell’affresco non solo li prepara, ma li assaggia pure! Da qui il nome con cui è passata alla storia, la Knödelesserin, la mangiatrice di canederli.
Canederli con speck e Luganega
Sono i canederli più tipici della tradizione trentina. Prima si mangiavano solo per le feste, anche perché i salumi difficilmente abbondavano sulle tavole dei contadini.
Nei canederli trentini fatti a regola d’arte lo speck si deve vedere e sentire e l’impasto deve essere grossolano, consistente ma morbido.
Lo sapete vero che non dovete mai tagliare un canederlo con il coltello? Sarebbe un vero affronto per chi lo ha preparato, perché vorrebbe dire che è venuto troppo duro e spugnoso.
In brodo
La ricetta per eccellenza dei canederli. Vanno cotti nel brodo di carne e serviti caldissimi, magari con una bella spolverata di formaggio.
C’è anche chi dice che i veri canederli sono solo quelli in brodo, ma perché limitarsi nella bontà? E infatti noi ve li consigliamo anche con…
Con i funghi!
Siamo o no in montagna? E allora perché non unire queste due eccellenze del territorio in un piatto che è una vera esplosione dei profumi del bosco?
Porcini, certo, ma anche finferli, chiodini o penneccioli, e se siamo fuori stagioni vedrete che anche dei funghi secchi – purché di ottima qualità – andranno benissimo per un sughetto bello saporito per accompagnare i nostri canederli trentini.
Canederli con spinaci ed erbette
Eh sì, i canederli sono anche vegetariani. E non ci sarebbe certo da stupirsi, visto che nascono proprio come piatto povero.
Burro e salvia
Una ricetta super classica ma intramontabile. Se poi vi procurate del burro di malga artigianale di alta montagna, ancora meglio.
Servite caldissimi, con una generosa spolverata di Parmigiano Reggiano e, se vi piace, della salvia fritta bella croccante. Meno di 5 minuti per un piatto che è un’opera d’arte.
Su crema di zucca
Una ricetta innovativa per celebrare l’autunno e tutti i suoi sapori. Il piatto viene anche molto bello, con il contrasto di colori tra il verde dei canederli e l’arancione intenso della crema di zucca.
Trucchetto: cuocete la zucca in forno con la buccia, rimarrà più saporita. Frullate con un pizzico di pepe e abbondante salvia e siete pronti a impiattare.
Con fonduta di Taleggio
Prendiamo in prestito dalla vicina Lombardia questo formaggio eccezionale, dal gusto intenso e dal profumo unico.
Fate sciogliere il formaggio in un pentolino con il latte intero e una noce di burro, profumate con del pepe nero macinato al momento e servite. Un bello specchio di fonduta su ogni piatto e un paio di canederli al centro.
I canederli trentini sono davvero un piatto eccezionale, autentico e versatile. Hanno tutto il sapore della tradizione contadina e del saper fare le cose con gusto.
Provateli in queste ricette o come più vi piace, lasciandovi guidare dalla fantasia. Quando un prodotto è così buono, è impossibile sbagliare!