Oggi parliamo dei capperi di Pantelleria, piccoli ma ricchissimi di sapore. Ma c’è di più, scopriremo anche cucunci, tenerumi e il capperificio che porta la tradizione pantesca nel mondo. Pronti a partire?
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Perché a Pasqua si mangiano le uova di cioccolato?
Pasqua si avvicina ed è giunto il momento di scegliere l’uovo di cioccolato. Vi siete mai chiesti perché proprio un uovo? E come mai c’è una sorpresa?
Nel mondo del cibo nulla è per caso, figurarsi il simbolo della celebrazione religiosa più importante di tutto il Cristianesimo. Vediamo allora come – e grazie a chi – possiamo concludere il pranzo di Pasqua con un meraviglioso uovo Vestri Cioccolato.
L’uovo: più che un alimento, un simbolo
Per qualunque cultura, a qualunque latitudine e in qualunque periodo storico, l’uovo ha un valore allegorico enorme. È il simbolo della vita, della fecondità e della rinascita, dell’embrione alla base del futuro, del rifiorire della natura. Se vi sembra poco…
Per gli Egiziani, l’uovo conteneva in sé l’unione dei quattro elementi dell’universo, aria, acqua, terra e fuoco. Anche i Persiani, a quanto pare, si regalavano le uova per festeggiare l’inizio della primavera e del ritorno a nuova vita della Terra.
E che dire dell’uovo cosmico, l’archetipo cosmogonico ricorrente in tutti i miti delle civiltà antiche? Insomma, dal taoismo ai culti druidici, dai miti polinesiani fino al simbolismo esoterico - passando per la Fenice che rinasce ciclicamente dall’uovo che lei stessa ha deposto - guai a sottovalutare il potere di un uovo.
Il significato cristiano
Con l’avvento del Cristianesimo, l’uovo è definitivamente associato alla Pasqua e alla risurrezione di Cristo, al miracolo della vita che risorge.
Il collegamento Pasqua - dono delle uova viene invece dalla Germania, dove a partire dal Medioevo diventa tradizione scambiarsi uova colorate. Bastava cuocerle con le cipolle o le rape rosse, oppure avvolgerle in foglie e fiori.
L’uovo diventa un simbolo talmente potente che trascende la sua natura di alimentoper declinarsi in un oggetto puramente simbolico.
E poi tornerà come alimento, ma completamente diverso dall’originale. Dal Medioevo all’uovo Vestri Cioccolato, la strada è ancora lunga.
Uova preziose
A partire dal Medioevo, i nobili e gli aristocratici di tutta Europa iniziano a commissionare uova decorate, d’argento, d’oro e con pietre preziose da donare in occasione della Pasqua.
I libri contabili del tempo ci dicono che il re d’Inghilterra Edoardo I Plantageneto, nei primi anni del 1300, ordinò ben 450 uova d’oro massiccio da regalare a corte. Niente male, eh?
Ma chi elevò l’uovo decorato a vera e propria arte fu l’orafo russo Peter Carl Fabergé, il creatore del primo uovo-gioiello al mondo.
Corre l’anno 1885, lo zar Alessandro III di Russia commissiona a Fabergé una sorpresa di Pasqua per la moglie, la zarina Maria Fedorovna.
Il risultato è un uovo matrioska, bianco come un uovo vero, con dentro un tuorlo giallo – indovinato, è oro massiccio. Al suo interno una gallinella ricoperta d’oro con gli occhi di rubino che racchiude a sua volta una copia in miniatura della corona imperiale e un piccolo rubino a forma d’uovo.
La zarina ne fu così contenta che Fabergé fu nominato gioielliere di corte e incaricato di costruire ogni anno un uovo di Pasqua, che fosse però assolutamente unico e contenesse una sorpresa.
Dal 1895, con l’ascesa al trono del figlio di Alessandro III, Nicola II, le uova da contratto divennero due: lo zar ne regalava uno alla moglie e uno alla madre. E ci furono anche anni in cui le uova furono di più, commissionate da committenti privati.
Le uova di Fabergé sono delle opere d’arte, dei capolavori inestimabili. Si stima che ne siano state prodotte in tutto 69, di cui 52 della Collezione Imperiale. Sono solo 46, però, quelle ancora intatte.
Il primo uovo di cioccolato
Tutto bello, ma il cioccolato quando arriva? Lo so che pensate solo all’uovo Vestri Cioccolato, ma tranquilli, ora viene la parte più buona.
Fabergé avrà inventato la sorpresa, ma chi ha avuto per primo l’idea di un uovo di cioccolato è stato il Re Sole. Luigi XIV fece realizzare al suo chocolatier di corte, David Chaillou, un uovo di cioccolato pieno di crema al cacao come regalo originale. A quanto pare, le uova d’oro lo avevano stancato.
Ma per arrivare all’uovo come lo intendiamo noi, vuoto e con la sorpresa dentro, ci vuole ancora un po’. Il 1789 è l’anno, oltre che della Rivoluzione Francese, del conchage, la tecnica produttiva che rende il cioccolato modellabile.
Nel 1823 François LouisCailler inventa la tavoletta di cioccolato. Qualche anno dopo suo genero, Daniel Peter, produce la prima tavoletta di cioccolato al latte, usando il latte in polvere dello svizzero Henry Nestlé.
E siamo alla nascita dell’uovo di Pasqua. Nel 1825, l’olandese Coenraad van Houte mette a punto un sistema di presse idrauliche per “stampare” il cioccolato in tutte le forme desiderate.
Nel 1875 il proprietario terriero, commerciante di te e caffè John Cadbury inizia la produzione di uova di cioccolato in serie. Fondenti, al latte, con frutta secca o decorate, la storia delle uova di Pasqua come le conosciamo noi è partita da Birmingham.
Vestri Cioccolato, il regno dell’eccellenza
Iniziata in Inghilterra, la tradizione delle uova di cioccolato ha fatto una bella tappa nel cuore della Toscana, dove la famiglia Vestri porta avanti ormai da oltre 60 anni l’arte della cioccolateria artigianale.
L’uovo di Pasqua, per un cioccolatiere, è la prova del 9, un banco di prova difficilissimo che non ammette errori. Perché nell’uovo di cioccolato c’è solo il cioccolato e se la qualità non è eccellente, si sente subito.
Per questo abbiamo scelto Vestri, perchè non c’è nessuno che conosca il cioccolato bene quanto lui. E fidatevi, una volta che lo assaggiate non tornerete più indietro.
Al latte o fondente, non c’è modo più goloso di augurare buona Pasqua che con un uovo Vestri Cioccolato.
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