Oggi parliamo dei capperi di Pantelleria, piccoli ma ricchissimi di sapore. Ma c’è di più, scopriremo anche cucunci, tenerumi e il capperificio che porta la tradizione pantesca nel mondo. Pronti a partire?
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PRODOTTI TIPICI ITALIANI IN GERMANIA E OLTREOCEANO: QUANTI INGANNI!
L’etichetta che indica la provenienza di un prodotto è sinonimo di garanzia. Ad ogni paese viene associata una caratteristica particolare, come l’affidabilità e l’efficienza del Made in Germany o la tecnologia del Made in Japan, ecc. L’etichetta Made in Italy è simbolo di qualità e grande maestria artigianale in ogni campo: dalla moda, alla pelletteria e soprattutto al cibo, ai prodotti tipici italiani, per cui l’Italia è particolarmente rinomata in tutto il mondo.
Inizialmente, quando furono create negli anni Sessanta, le etichette di provenienza dei prodotti erano utilizzate in alcuni paesi europei come Francia, Germania ed Inghilterra per proteggere i propri mercati dai prodotti stranieri. Il Made in Italy, che era quindi un’indicazione di prodotto da evitare, è riuscito a trasformarsi in marchio di qualità nel corso del tempo e oggi è una grandissima fonte di guadagno che fa gola a molte aziende fraudolente che hanno cominciato quindi a produrre falso Made in Italy all’estero.
Il Made in Italy rappresenta quasi il 9% del PIL italiano e dona occupazione a ben 3,3 milioni di persone. Il 20% dei prodotti Made in Italy sono destinati all’esportazione, creando un mercato pari a circa 250 miliardi di dollari.
Che cos’è il falso Made in Italy?
Si tratta di tutti quei prodotti agroalimentari, e non, che utilizzano in modo improprio parole, denominazioni, immagini o colori tipici della tradizione e cultura italiana, pur non acquista il prodotto pensando di comprare un vero prodotto italiano.
Questo problema ha preso il nome di “Italian sounding”, ossia prodotti con un nome che rimanderebbe a origini italiane, ma che non corrisponde poi alla vera origine. Sul mercato internazionale ne troviamo veramente tantissimi: cibi il cui nome può sembrare italiano, ma che in realtà celano una provenienza estera. È il caso ad esempio della mortadela (sic!) prodotta in Canada, o del Salama Napoli croato.
Quali sono i prodotti tipici italiani più contraffatti?
Il Made in Italy falso è una piaga che colpisce tutto il mercato agroalimentare italiano, in particolar modo i formaggi, i salumi e l’olio di oliva. Il prodotto più copiato è sicuramente il Parmigiano Reggiano, di cui esistono più versioni contraffatte che reali e che può essere trovato come Parmesan negli Stati Uniti; altri prodotti vittime di contraffazione sono la mozzarella ed i salumi più famosi, come il Prosciutto San Daniele.
Recentemente, sono stati anche scovati online dei cheese kit, ossia dei kit per produrre formaggi italiani a casa propria. Sul web si possono trovare dei set con polveri liofilizzata che garantiscono la produzione di veri formaggi italiani, mostrando foto allettanti e vantando nomi come “italian cheese”, che in realtà con l’Italia non hanno nulla a che fare.
foto da web
Germania e Stati Uniti in testa
Questi prodotti falsi Made in Italy sono particolarmente diffusi nei paesi più benestanti, come gli Stati Uniti, l’Australia, Germania e Gran Bretagna, oltre a tanti altri paesi dell’Unione europea (un vero controsenso). Nascono così la pomarola argentina, il caciocavallo brasiliano, la mozzarella russa.
Questo mercato ha raggiunto una tale portata da valere più di 100 miliardi di dollari con un aumento del 70% negli ultimi dieci anni. Due prodotti su tre venduti all’estero come prodotti italiani sono del falso cibo Made in Italy e gli introiti rappresentano il doppio di quelli del vero mercato Made in Italy.
Solo in Germania la vendita della mozzarella, uno dei prodotti italiani per eccellenza, rappresenta 500 milioni di euro, ma solo 0,1% di questi prodotti viene effettivamente prodotto in Italia. Nei supermercati tedeschi venivano spesso venduti prodotti dal nome vagamente italiano che non erano però prodotti nel nostro paese: è successo con la focaccia, che in realtà era olandese, o con lo yogurt.
Come possono difendersi i consumatori?
Con l’informazione, con la conoscenza di quelli che sono realmente i prodotti tipici italiani.
Ogni consumatore dovrebbe essere libero di comprare ciò che vuole, ma nella piena consapevolezza di cosa sta comprando. E per il Made in Italy falso non è così. Molti consumatori acquistano prodotti contraffatti pensando di comprare veri prodotti italiani; questo fenomeno contribuisce quindi anche a danneggiare la reputazione italiana nel mondo. Inoltre, rappresenta circa 300.000 posti di lavoro ‘rubati’ al mercato italiano. Si tratta anche di attività criminali che implicano costi aggiuntivi per la loro lotta.
Con la potenziale introduzione di nuovi dazi, il Made in Italy potrebbe essere ulteriormente colpito, poiché le misure protezionistiche aumenterebbero il prezzo dei veri prodotti italiani, contribuendo inevitabilmente al successo delle falsificazioni, come ben il 90% dei formaggi venduti negli USA che si professano essere italiani ma non lo sono affatto.
Una sola parola: tutela
Si tratta di un problema reale e concreto per il nostro paese, per cui nel 2015 sono stati stanziati 260 milioni di euro. Nel 2015 è nata l’associazione “Italian Sounding” (nome scelto non a caso) con l’obiettivo di analizzare e cercare eventuali marchi e prodotti contraffatti in tutto il mondo partendo proprio dalla Germania, contribuendo così a limitarne la vendita.
È stata anche creata la certificazione 100% Made in Italy, volta a tutelare quei prodotti il cui intero processo di produzione avviene sul territorio italiano e non solo alcune fasi di produzione, offrendo un’ulteriore garanzia di qualità al consumatore. Ma tutto questo non è abbastanza senza la consapevolezza e l’attenzione del consumatore.
I prodotti tipici italiani sono amati e apprezzati in tutto il mondo; occorre però controllare bene le etichette e la provenienza dei prodotti per assicurarsi di portare la vera Italia a tavola. Qualche secondo in più a controllare le etichette per assicurasi una bontà e una qualità impareggiabili!
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