Oggi parliamo dei capperi di Pantelleria, piccoli ma ricchissimi di sapore. Ma c’è di più, scopriremo anche cucunci, tenerumi e il capperificio che porta la tradizione pantesca nel mondo. Pronti a partire?
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La colazione di Pasqua, un rito goloso in tutta Italia
Pasqua è alle porte e fervono già i primi preparativi per la colazione pasquale, da sempre un momento di grande convivialità e goduria generale.
Ogni regione ha le sue tradizioni, ma c’è un precetto intoccabile che vige da Nord a Sud: la colazione di Pasqua deve essere TANTA.
E non è una questione di gola – non solo, perlomeno. Perché la colazione di Pasqua simboleggia il ritorno alla vita, nonché il premio per il digiuno di Quaresima. Deve essere ricca e abbondante.
Ma quali sono i piatti più tradizionali per festeggiare la rinascita? Quali preparazioni non possono mancare sulle tavole a festa? Tra torta pasqualina e pastiera, salame corallina e pizza sbattuta, prepariamoci al gran tour delle eccellenze.
Delizie di festa tra la Liguria e la Toscana
In Liguria, nella zona di Genova in particolare, si saluta il giorno di Pasqua con la torta pasqualina. Potevamo forse non cominciare il nostro viaggio proprio da qui?
La torta pasqualina è una vera celebrazione gastronomica del periodo pasquale e primaverile. Nei secoli scorsi uova e formaggio, gli ingredienti principali del ripieno, non si mangiavano certo tutti i giorni, ma erano riservati alle occasioni davvero speciali.
E le erbette – sì lo so che ci mettete gli spinaci, ma la ricetta vera è con le erbette di campo – nascono proprio in questo periodo.
Altra cosa: tradizionalmente il guscio era composto da 33 sottilissimi fogli di pasta sfoglia, tanti quanti gli anni di Cristo. Più pasquale di così…
Nella zona di Arezzo, invece, si festeggia con panina unta e panina gialla. Perché la colazione pasquale è, anche, un bel mix di dolce e salato senza soluzione di continuità.
La panina unta è una specie di focaccia con tanto strutto nell’impasto e dei bei pezzetti di rigatino toscano. La panina gialla, ricca di uvetta, contiene anche il prezioso zafferano. Due delizie storiche, che portano in tavola tutto il gusto genuino della tradizione.
Colazione di Pasqua sulle tavole romane
Ma la colazione di Pasqua per antonomasia è quella romana. Il salame corallina non può certo mancare, ma abbondano anche uova, frittate, carciofi e focacce.
Non è Pasqua senza corallina
Come abbiamo già visto parlando dei salumi laziali, il salame corallina ha una storia antichissima. Oggi fortunatamente si può trovare tutto l’anno, ma l’abbinata corallina-pizza al formaggio rimane una colonna portante della colazione di Pasqua.
La corallina deve il suo nome al corallo, il primo tratto del colon del maiale usato per insaccare l’impasto. Fatta con tagli pregiati – spalla, prosciutto e lonza – macinati a grana fine e impreziositi con lardello a cubetti, la corallina è uno dei PAT più eccezionali della regione Lazio.
Ha un colore rosso-rosato e un profumo incredibile, merito del mix di spezie e della stagionatura – minimo due mesi – in ambienti a temperatura e umidità controllati.
La morte sua? Con la pizza di Pasqua, una torta salata lievitata a base di formaggio, una vera esplosione di sapore.
Tra i must della capitale anche la frittata con i carciofi o la coratella d’agnello, per chi se la sente di affrontare un piatto un attimo impegnativo anche di prima mattina.
Una nota dolce? La pizza sbattuta, una nuvola di dolcezza. E pensate che è senza lievito, sta su solo grazie alla perfetta montatura – rigorosamente manuale – delle uova con lo zucchero.
Che si mangia a Napoli?
Salutiamo coratella e corallina romana e scendiamo a Sud. Anche a Napoli non si scherza e tra casatielli, tortani e pastiere, il digiuno di Quaresima è solo un brutto ricordo.
Il casatiello è una specie di ciambella di pane arricchita con sugna, formaggi e salumi e decorata con uova “ingabbiate” da sottili striscioline di pasta.
Come abbiamo già visto parlando delle uova di cioccolato, la simbologia dell’uovo è intrecciata in modo inestricabile con il significato della Pasqua: rinascita, vita che si rinnova, natura che risorge…
Cugino del casatiello, ma meno famoso è il tortano, una ciambella rustica arricchita con salumi, formaggi e ciccioli. A proposito, sapete perché casatiello e tortano hanno proprio questa forma? Perché ricordano la corona di spine.
Finiamo in dolcezza con la pastiera, un capolavoro della pasticceria partenopea. Un guscio di pasta frolla con un morbido ripieno di grano cotto, ricotta e canditi, con il profumo inconfondibile dell’acqua di fiori d’arancio.
E poi ci sarebbe la pizza al formaggio con il capocollo in Umbria, le cuzzupe in Calabria o le formaggelle in Sardegna, per non parlare della pinza pasquale di Trieste o dei cacioni marchigiani.
Perché Pasqua, da Nord a Sud, significa una ricca colazione seguita, possibilmente, da un ricco pranzo. Che le vostre tradizioni includano il salame corallina, il tortano o la torta pasqualina, poco importa, l’importante è festeggiare insieme all’insegna della buona tavola.
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